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Pio Manzù

Pio Manzù

Potenti intuizioni

Figlio del celebre scultore Giacomo, Pio Manzù completò gli studi liceali classici per poi trasferirsi alla Hochschule für Gestaltung di Ulm, con lo scopo di specializzarsi nel disegno industriale, sotto la guida del designer e filosofo argentino Tomás Maldonado. Dopo la laurea, nel 1964, realizzò una serie di progetti per oggetti d'arredo e iniziò a collaborare con varie pubblicazioni internazionali, producendo articoli e disegni aventi per tema dominante il design automobilistico. Contemporaneamente continuò a frequentare la scuola di Ulm in qualità di assistente. Nel 1965, con Fritz Bob Busch e Michael Conrad, Manzù diede vita al gruppo progettuale Autonova le cui teorie e realizzazioni, improntate a un design fortemente relazionato alla conoscenza scientifica dei materiali e dei processi industriali, vennero subito notate dall'ingegner Dante Giacosa della FIAT nonché dai dirigenti di varie industrie tedesche e italiane del settore automobilistico, quali NSU, Glas, Pirelli, Recaro, VDO e BASF. Altre realizzazioni che portano la firma del designer lombardo furono nel campo dell'oggettistica da arredamento. Si ricordano l'orologio da scrivania Cronotime per Ritz Italora (successivamente Alessi), il portaoggetti da scrivania per Kartell e la lampada Parentesi per FLOS, ideata insieme ad Achille Castiglioni nel 1969.La cooperazione col Centro Stile Fiat portò all'esecuzione di una concept car destinata all'uso di taxi, realizzata nel 1968: la City Taxi, una sorta di utilitaria multispazio ante litteram, che non entrò in produzione ma fornì la base sulla quale, pochi anni dopo, venne sviluppata la citycar erede della storica 500, la 126. La prova d'esordio convinse Giacosa ad affidargli, nello stesso anno, lo studio stilistico della 127, una nuova vettura destinata a rivoluzionare il concetto di "auto popolare" e divenirne il modello di riferimento per la produzione mondiale negli anni 1970. Pio Manzù non vide mai il suo progetto realizzato: infatti, mentre si recava alla presentazione della maquette definitiva alla dirigenza torinese, nel maggio del 1969 rimase vittima di un incidente stradale.

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